Caccia all’intruso
L’attività che ho proposto stamattina in una delle mie seconde era una “caccia all’intruso”.
Il testo consegnato agli alunni chiedeva di cercare, tra 9 disegni, gli 8 che avevano qualcosa in comune e quello che, invece, era da escludere, nonché di motivare la propria scelta. A voce ho parlato di “cercare un criterio in base al quale si possa dire che 8 disegni sono uguali tra loro e uno è diverso da tutti gli altri”.
Non è la prima volta che propongo questa attività, ma è la prima volta che – nel mettere in comune i loro pensieri con il resto della classe – ragazzi e ragazze hanno incominciato a parlare del “disegno sbagliato”.
Ogni volta che qualcuno alzava la mano e, presa la parola, incominciava dicendo “Secondo noi il disegno sbagliato è…” mi prendeva un morso allo stomaco, come se quello “sbagliato” lo stessero dicendo a me, o a me bambina, o a uno di loro.
Ho resistito fino alla fine, perché ho imparato che quando parlano, raccontano, motivano è bene non fermare la magia.
Ma alla fine gliel’ho fatto notare: essere diversi non è essere sbagliati.