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Flatlandia

Edwin A. Abbott
Flatlandia, racconto fantastico a più dimensioni
Adelphi edizioni, Milano 1993
ISBN 978-8845909825
pagg. 166, euro 8.00

 Copertina di "Flatlandia"

Questo è uno dei miei “libri matematici” preferiti. Si tratta di un libro scritto nel 1882, quindi certo non è tra le novità in libreria. Eppure è un libro moderno, provocatorio, sottile, sconcertante. Parla di geometria, sì, ma in un modo tutto particolare. Innanzitutto è una geometria dal punto di vista delle figure piane stesse, che non sono solo l’oggetto del libro, ma anche, se si può dire, il soggetto (il narratore, per intenderci, è un quadrato). In secondo luogo ci fa riflettere sulla questione delle dimensioni (zero, una, due, tre, ma anche quattro e perché no: di più!) in modo mirabile. E ancora: questo mondo geometrico ha molto in comune con il mondo degli umani, in termini di non accettazione di un pensiero diverso da quello dominante o di ingiustizie sociali.

L’edizione che io ho citato qua sopra è quellla più economica tra quelle attualmente in commercio (riconoscete l’autore dell’immagine scelta per la copertina?). Bollati Boringhieri ne ha pubblicata un’altra, con allegato un film, su DVD, del matematico Michele Emmer. Su YouTube si può avere un assaggio di questo film, che comunque potremo vedere insieme!

“Flatlandia è suddivisa essenzialmente in due parti: nella prima si racconta del paese di Flatlandia raccontando la natura, il clima, descrivendo i tipi di abitanti, i metodi di riconoscimento tra una figura e l’altra, i preti eccetera… La seconda parte invece parla degli altri mondi e di un quadrato che va ad esplorarli: Linelandia e soprattutto Spacelandia. La cosa che mi è piaciuta particolarmente è quando questo quadrato va in Spacelandia, conosce la Sfera e va a visitare e cerca di diffondere la teoria delle tre dimensioni; anche quando visita Linelandia, che poi si rivela un sogno, è molto interessante.La parte meno interessante è stata la prima, quando si descriveva il mondo di Flatlandia. Io lo consiglierei ai ragazzi di II e III media, la prima però a quelli di terza in particolare, per il linguaggio e le spiegazioni.”
Matilde Busatto, classe III C a.s. 2011 / 2012

“Il libro è diviso in due parti. Nella prima, con poche frasi, l’autore indica le regole fisse entro le quali si svolgerà la storia e inquadra subito i personaggi, suddivisi in vari gruppi sociali e mi è sembrato ovvio che più lati avesse un abitante di Flatlandia, più importante fosse considerato. Le case e tutto il resto non le avrei mai immaginate in un mondo che non fosse Flatlandia. La seconda parte racconta della sccoperta, da parte del protagonista, dell’esistenza di altri mondi oltre al suo bidimensionale dove è sempre vissuto. Di questo libro mi è piaciuta soprattutto la prima parte che racconta come sono fatti i diversi abitanti.”
Francesca Galvan, classe III C a.s. 2011 / 2012

“Questo libro parla della città di Flatlandia, delle sue regole e dei suoi abitanti. La voce narrante è quella di un abitante di Flatlandia. Nel primo capitolo vengono descritti i personaggi e le regole che si sono dati uomini e donne. Gli abitanti sono descritti come delle forme: le donne sono dei segmenti, gli uomini dei poligoni e i soldati dell’esercito sono dei triangoli isosceli.”
Lorenzo Mezzato, classe II C a.s. 2011 / 2012

Puoi trovare altre informazioni riguardanti questo libro anche su:

  • amolamatematica, il sito della professoressa Daniela Molinari;
  • math.it, il sito del professor Carlo Piscchedda  

La versione in lingua inglese (ma attento: è un inglese un po’ arcaico, quindi più difficile del solito) si trova liberamente a questo indirizzo: http://www.geom.uiuc.edu/~banchoff/Flatland/